Lettera di disquisizione sindacale

Segreteria nazionale confederale 14/01/2013 16:35:41

Prot. n.10/01 Segr. Conf.                                                                             Roma lì, 14/01/2013

 

 

                                                                                 Gent.ma Sig.ra Franca Orru                            

                                                                           Segretaria Regionale UGL federazione Sanità,

                                                                                              C A G L I A R I

 

Oggetto: Lettera di disquisizione sindacale

 

 

Nei primi giorni di quest' anno, tra le altre cose che ho avuto modo di leggere nella stampa in merito alla situazione generale che attraversa l'AIAS Sezione di Cagliari, e conseguentemente tutti i centri di riabilitazione ad essa collegati, ho anche avuto anche modo di leggere la tua nota pubblicata su " Unione Sarda" in data 06/01/2013 con cui tranquillizzi i lavoratori dell' AIAS.

Comprendo ed approvo la metodologia per cui i lavoratori vanno sempre e comunque tutelati e tranquillizzati, però mi corre l' obbligo di rappresentarti che agli stessi, la verità va sempre e comunque detta.

Ritengo che i lavoratori devono essere messi a conoscenza che con l' AIAS di Cagliari abbiamo avuto incontri in cui sono stati determinati i carichi di lavoro con cui sono stati individuati gli esuberi ( 133 nelle varie qualifiche e nei vari Centri di riabilitazione )le carenze dei vari centri e delle assicurazioni che la dirigenza dell' AIAS di Cagliari ha dato alle ns. organizzazioni che tutti gli sforzi possibili per la salvaguardia dei posti di lavoro sarebbero stati fatti.

A voler essere ottimista ( non sprovveduto ) la mia esperienza sindacale mi fa dire che non vivendo nel paese dei balocchi,  pur con tutte le rassicurazioni della dirigenza dell'AIAS di Cagliari, qualche ripercussione nei confronti dei lavoratori, vuoi in termini di riqualificazione professionale e/o di trasferimenti da una sede all'altra ci sarà. Mi rifiuto di pensare che la classe politica locale possa consentire all' AIAS di Cagliari di effettuare un solo licenziamento ostinandosi a non saldare le spettanze. E' compito nostro vigilare , da un lato affinchè nell' attuazione dei vari provvedimenti vengano rispettati criteri che siano trasparenti e legali, dall'altro promuovere tutte le iniziative necessarie in tutte le sedi per salvaguardare i posti di lavoro.

La ns. organizzazione sindacale ha richiesto, nello scorso mese di dicembre (ne richiederà un' altro la prossima settimana), un incontro con il Presidente della Regione Sardegna e con l'Assessore competente per discutere sulla situazione complessiva dell' AIAS in Sardegna, non avendo ricevuto nessuna risposta. Ci chiediamo: è mai possibile che si è così insensibili nei confronti  di un migliaio di lavoratori delle AIAS  che ormai sono in credito (10/01/2013) di quattro mensilità? La classe dirigente locale si pone il problema di che tipo di riabilitazione può essere erogata lavorando in una situazione economica così frustrante? Si pone il problema che oltre ai lavoratori i veri danneggiati sono gli assistiti dei centri di riabilitazione?

La dirigenza dell' AIAS di Cagliari ci ha messo a conoscenza che è creditrice nei confronti della Regione di una somma di circa € 42.000.000=. per prestazioni già erogate e non riscosse.

Noi non vogliamo entrare nel merito della programmazione dei fabbisogni della regione Sardegna e/o di come negli anni si sia accumulato questo avanzo per l' AIAS di Cagliari, ma con forza ribadiamo che le eventuali beghe presenti in regione e/o AIAS non possono e non devono ricadere sui lavoratori come sta accadendo da anni. E' questo che noi abbiamo denunciato e continuiamo a denunciare fino a spingerci, se il caso lo richiederà, a rivolgerci alla magistratura.

Ed su questi temi che ci dobbiamo confrontare in un tavolo congiunto AIAS, REGIONE ed OO.SS., al fine di trovare dei punti d'incontro per fa sì che l' AIAS percepisca il dovuto per stornarlo ai lavoratori saldando per intero le proprie spettanze e dall' altro far si che l' erogazione degli stipendi agli operatori dell' AIAS assuma preminenza rispetto ad ogni altra forma di investimento immobiliare: PRIMA LA RIABILITAZIONE E GLI OPERATORI che giornalmente prestano la propria opera POI IL RESTO.

Gent.ma Franca Orru  l' ISA non può e non deve essere chiamata per gestire le emergenze ma anche per programmare ed in ogni caso sappi che i lavoratori devono essere messi a conoscenza dei fatti, anche dei più dolorosi sempre e comunque per consentire loro di scegliere il percorso da intraprendere, perchè è sulla loro pelle che vengono prese le decisioni. Almeno questo è il ns. stile. Ed è per questo che l' ISA ha preteso ( nonostante i tempi stretti ) che i carichi di lavoro venissero stabiliti con delegati del luogo...e questo hai fatto fatica a comprenderlo, ma almeno ai lavoratori diciamo le cose come stanno.

 

                                      F.to Carmelo Cassia

                                    Segretario Generale I.S.A.

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